Cause, sintomi e cura delle recessioni gengivali

gengiva ritirata su incisivi a causa della parodontite

Se provi una particolare sensibilità ai denti e se, addirittura, questi ti sembrano più lunghi, è molto probabile che le gengive si stiano ritirando. La recessione gengivale è una condizione piuttosto comune che può essere trattata con successo in maniera del tutto reversibile. Purtroppo, però, è spesso sottovalutata e, poiché al primo stadio è difficile da diagnosticare, in molti la ignorano totalmente.

Un’accurata igiene orale e controlli medici costanti, possono scongiurare il pericolo di perdere i denti o di dover ricorrere a costosi interventi chirurgici.

Perché le gengive si ritirano?

La recessione gengivale non è un disturbo che appare all’improvviso. In verità è un problema che si manifesta progressivamente, giorno dopo giorno, come conseguenza di comportamenti scorretti o di altre patologie mal curate o non diagnosticate.

Per questi motivi l’evidenza di una gengiva ritirata si mostra, in genere, in età adulta, tendenzialmente dopo i quarant’anni.

Quali sono le principali cause della recessione gengivale

In linea generale, il ritirarsi delle gengive è un fenomeno che attiene all’età e che fa parte del fisiologico processo d’invecchiamento.

Le cause della recessione gengivale possono essere legate alla malattia parodontale e, quindi, alla perdita di osso attorno a i denti, con conseguente retrazione del tessuto gengivale. Non solo, nei pazienti sani, le cause possono essere riscontrate in manovre sbagliate durante l’igiene orale, abitudini viziate o fattori di rischio legati all’errata occlusione della bocca.

In questo articolo analizzeremo le cause nei pazienti sani, quindi senza parodontite. Se su alcuni è possibile intervenire in maniera diretta correggendo i comportamenti errati, sugli altri possono incidere fattori ereditari o legati allo stress che vanno individuati e affrontati, di volta in volta, col sostegno di un odontoiatra.

Igiene orale scorretta o approssimativa

Lavare i denti dopo ogni pasto è la prima buona regola da seguire, importante è evitare di spazzolare in modo troppo energico o sbagliato (orizzontale o dal dente verso la gengiva): ciò può contribuire alla retrazione gengivale. Attenzione anche a non usare spazzolini dalle setole dure, o dentifrici troppo aggressivi. Inoltre, sarebbe buona norma fare un uso quotidiano del filo interdentale.

Carenza di vitamine

La carenza di vitamina C può essere un fattore determinante nella recessione delle gengive. Questa vitamina stimola la produzione di collagene nel nostro corpo e, se questo viene a mancare, i tessuti, comprese le gengive, perderanno di tono e cominceranno a cedere. La vitamina C, inoltre, agisce sulle infiammazioni. Un buon apporto di questa vitamina è fondamentale per ridurre il sanguinamento gengivale e agevolare la guarigione delle ferite.

Anche la carenza di vitamina A può essere dannosa per le gengive. In particolare, questa vitamina aiuta a mantenere sane le mucose, ad agevolare il flusso salivare e a rafforzare lo sviluppo delle ossa. In caso di infiammazioni, la Vitamina A è anche utile a stimolare un’adeguata risposta immunitaria da parte dell’organismo.

Malocclusione e Bruxismo

Digrignare i denti può creare diversi fastidi: mal di testa, sonnolenza, dolore a spalancare la bocca. Se trascurato, il bruxismo può portare i denti a consumarsi e indebolirsi, e a determinare la recessione gengivale. La retrazione delle gengive si osserva anche nei pazienti che presentano una chiusura della bocca scorretta, con i denti non correttamente posizionati all’interno dell’osso e quindi più soggetti ad una discesa della gengiva.

Come capire se le gengive si stanno ritirando

Benché, come abbiamo detto, accorgersi a occhio nudo che la gengiva si stia ritirando non è cosa facile nel primissimo stadio della malattia, ci sono sintomi inconfondibili che devono mettere in allarme quando si verificano:

  • Radici esposte: i denti più frequentemente colpiti dalla recessione gengivale sono canini e premolari (denti dove si inizia lo spazzolamento e dove quindi si mette più forza). Se la gengiva si ritira, le radici risulteranno esposte e i denti sembreranno più lunghi del normale.
  • Colore alterato: la radice esposta, più giallognola rispetto allo smalto bianco dei denti, farà apparire il sorriso disarmonico e cromaticamente alterato.
  • Ipersensibilità dentale: le radici sono molto più porose rispetto ai denti, ricoperti e protetti dallo smalto. Questa porosità fa sì che si sia più sensibili agli stimoli termici, in modo particolare al freddo.
  • Gengivite: in presenza di recessione gengivale si perde l’effetto protettivo che la gengiva ha nei confronti della placca e quindi dei residui di cibo, il che comporta più facilmente l’insorgenza di infiammazione gengivale e sanguinamento.
  • Spostamento denti: nei casi più gravi, è possibile osservare spostamenti dei denti legati all’azione dei muscoli facciali che ne possono modificare la posizione.

Come curare le gengive ritirate?

La prima cosa da fare, se si restringono le gengive, è andare dall‘odontoiatra per capire se è in atto una malattia parodontale o se si è in presenza di altri fattori scatenanti.

Nel caso di una errata igiene orale, è fondamentale modificare le tecniche di pulizia eliminando il fattore traumatico e, quindi, curando l’igiene quotidiana dei denti con gli strumenti adeguati [spazzolino a setole medio/morbide, filo interdentale, scovolino]. Può essere anche utile, per brevi periodi, fare degli sciacqui con un collutorio a base di clorexidina, ideale per rimuovere la placca.

Anche la scelta del dentifricio può essere importante: utili allo scopo sono quei prodotti ricchi di fluoro, che riducono la sensibilità al freddo e al caldo.

ricostruzione del tessuto gengivale in seguito a terapia mucogengivale
Trattamento di estetica gengivale:copertura della radice esposta

Terapia chirurgica delle recessioni gengivali

Quando la radice appare ormai  esposta, con l’aumento di sensibilità e la maggiore tendenza all’infiammazione gengivale, è possibile prestarsi a un trattamento di estetica gengivale. Grazie alla terapia mucogengivale è possibile infatti ricoprire il dente che si è scoperto, riportando la gengiva nella posizione originaria.

La chirurgia mucogengivale è orientata ad aumentare il volume gengivale per ricoprire l’area della superficie radicolare esposta. Questa operazione può richiedere l’innesto di tessuto prelevato dal palato del paziente, per essere riposizionato lì dove mancava. Una terapia chirurgica orientata alla cura della recessione gengivale può essere totalmente risolutiva se esercitata per tempo in pazienti che non siano affetti da particolari patologie cliniche.


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